ALLA SCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI, GLI ARTIGIANI DEL MERCATINO DI SAN NICOLA
Come da tradizione i veri protagonisti tra i banchi del Mercatino di San Nicola sono gli artigiani che, spinti dalla passione mostrano i loro antichi mestieri. Scopriamone alcuni.
C’è Andrea Megliola, il “Sognatore Artigianato”, al suo primo anno al Mercatino di San Nicola ma con dodici anni di esperienza tra metalli preziosi e materiali riciclati. Ispirati all’epoca medievale, al mondo celtico e alla natura, i suoi prodotti sono frutto di una lavorazione semplice con l’uso di pochi attrezzi ma con un risultato unico e originale. «Utilizzo diversi tipi di materiali e metalli anche se qui al Mercatino di San Nicola – racconta l’artigiano – prediligo la lavorazione dell’ottone che, trattato con patine e particolari tecniche, permette di ottenere ottimi risultati con un costo contenuto. Il mio principale obiettivo è quello di coinvolgere il cliente per personalizzare il più possibile il prodotto, infatti lavoro molto su ordinazione e, talvolta, cerco di far coincidere la vendita con l’esperienza coinvolgendo nella lavorazione il cliente stesso per insegnargli anche piccole tecniche e segreti del mestiere. Inizialmente le mie creazioni rientravano perlopiù nell’oggettistica, ora invece sono soprattutto gioielli che definisco sculture da indossare». Sul suo banchetto si può ammirare infatti un’ampia scelta di bigiotteria, dagli orecchini ai fermacapelli, dai bracciali alle spille passando per anelli e collane.
Tra i banchi del Mercatino anche un artigiano artistico specializzato nell’arredo, Marco Scaffini. Un artigiano completo che ha proseguito la tradizione della famiglia e alterna la tecnica da ceramista a intagliatore. Sul suo banchetto lampade, materiale d’arredo e gioielli risultato di un’accurata lavorazione manuale e di un’attenta ricerca di materiale esclusivamente naturale. Affascinano le lampade ottenute con un’elaborata traforazione capace di ricreare un gioco di luce che rende l’elemento d’arredo leggero e piacevole perché in grado di trasformare la luce in motivi decorativi una volta riprodotti sulle pareti: «Utilizzo ceramica semirefrattaria cotta ad alte temperature, a 1200 gradi – spiega l’artigiano – ma anche a bassa temperatura personalizzando i prodotti con diverse tecniche. Alcune lampade qui esposte per esempio sono vetrificate altre maiolicate, per cercare di ottenere oggetti unici e originali».
A raccontare l’antico mestiere del filigranista, Stefano Oliveri che, seppur molto giovane, da dodici anni pratica questo lavoro: «Si parte dal metallo puro che può essere oro o argento, raramente anche platino – racconta l’artigiano – Si procede poi con la fusione con la lega e, una volta fuso il metallo, si cola il contenuto in una staffa che viene oliata ottenendo una verga da un chilo che viene poi trafilata. Questa parte della trafilatura è molto importante, lenta e progressiva. Da una verga di un chilo otteniamo quasi 16 km di filo. Dopo la trafilatura si procede con il lavoro manuale vero e proprio iniziando a dare le pieghe. Il segreto è proprio quello di fare tanti pezzi tutti uguali. Con le “bruscelle” (pinze di varie misure) e un cannello per saldare i fili, l’artigiano sulla sua piastrella riesce così ad inventare e creare, con ulteriori e specifici passaggi, i suoi preziosi ricami d’argento o d’oro».
Incuriosisce anche l’angolo dedicato ai vestiti fatti a mano da Yamina Naili, sarta professionista da quattro anni quando, nel 2010, ha deciso di lasciare il suo lavoro per dedicarsi ad un antico mestiere. «Ho deciso di seguire la mia passione che ho sempre coltivato fin da piccola – racconta Yamina – ma che avevo sempre considerato come una pura forma di divertimento e passatempo. Ho studiato da autodidatta e ho iniziato quasi per gioco questa nuova avventura intrecciando un antico mestiere tradizionale con la modernità e tecnologia. Ho cominciato infatti lavorando su internet vendendo i miei prodotti su un sito americano di artigianato in cui è possibile aprire un attività online e produrre così abiti e accessori su misura confrontandomi direttamente con il cliente. Ripongo molta attenzione nella scelta della materia prima, selezionando tessuti naturali e italiani. Durante l’inverno prediligo la lana, in estate lino, seta e cotone per realizzare abiti e accessori con un taglio minimal e semplice».
Tra gli artigiani del Mercatino c’è anche la modista Silvia Ronconi specializzata in cappelleria. Con uno sguardo fisso all’alta moda con i suoi connotati tradizionali e classici, la sua produzione è frutto anche di una commistione con elementi tipici dello street fashion dal taglio metropolitano e moderno. «Il mio obiettivo – racconta la modista – è quello di portare accessori d’alta moda nei mercatini e renderli più fruibili. Nel 2010, dopo una ventennale esperienza lavorativa nel circuito moda, di cui undici con la Borsalino, ho deciso di affinare le mie capacità con un vero e proprio laboratorio itinerante che mi permettesse di entrare in contatto con la clientela, lavorare su ordinazione e su misura. La grande difficoltà che riscontro quotidianamente è quella del reperimento del materiale a partire dai produttori di teste di legno, preziose per personalizzare al meglio le mie creazioni».
Tra i banchi del Mercatino di San Nicola molti altri artigiani mostrano le loro tecniche e segreti di antichi mestrieri ai numerosi genovesi e turisti incuriositi. Tra questi si possono vedere all’opera il presepaio, il saponatore, il sellaio, il legatore, il pittore, il formaggiaio, il salumiere, il focacciao, il contadino, il caldarrostaio, l’oste, il pasticcere, il cioccolataio, il mugnaio, il soffiatore di vetro, l’incisore, la ricamatrice e l’impagliatore.